Il termine piccolo idroelettrico o mini-idroelettrico deriva dall'inglese small hydro e si riferisce a centrali idroelettriche che hanno una potenza installata ridotta, dimensioni notevolmente minori e dunque un basso impatto ambientale e paesaggistico rispetto alle dighe e alle centrali idroelettriche più grandi.

Non esiste a livello mondiale un parametro universalmente accettato per definire un impianto mini-hydro, ma di solito si considera tale un impianto con capacità di generazione inferiore o pari a 10 megawatt (MW), sebbene in stati nei quali i grandi impianti sono più frequenti, come Canada e Stati Uniti, si possa arrivare a definire mini-idroelettrici impianti di potenza fino a 30 MW.
Entro il limite dei 10 Mw si definisce 'mini idroelettrico' un impianto con potenza compresa tra 1 MW e 100 kW, 'micro idroelettrico' un impianto di potenza inferiore ai 100 kW e 'pico idroelettrico' un impianto con potenza inferiore a 5 kW.

Il piccolo idroelettrico, pur presentando tutti i vantaggi di una fonte di energia rinnovabile, consente costi di investimento contenuti, non richiedendo la costruzione di opere di grandi dimensioni e particolarmente costose. Il ritorno dell'investimento per lo small hydro può essere molto variabile: nel caso più semplice, quello di un impianto realizzato su acquedotto, possiamo ad esempio ipotizzare un rientro dell'investimento di 5-8 anni.
I piccoli impianti idroelettrici possono essere collegati alle reti di distribuzione elettrica convenzionali come fonte di energia rinnovabile a basso costo o, in alternativa, servire zone isolate che sarebbe anti-economico allacciare alla rete. Trattandosi di una delle fonti rinnovabili che contribuiscono alla riduzione dell'effetto serra, il mini-hydro beneficia inoltre dei Certificati Verdi.

In parte forse perché assimilato concettualmente al grande idroelettrico, criticato per il notevole impatto ambientale delle opere che rende necessario realizzare, il piccolo-idroelettrico non gode della setssa popolarità di altre fonti rinnovabili, quali il solare o il fotovoltaico, sebbene anche in Italia lo small hydro abbia grandi potenzialità.
Il piccolo idroelettrico riesce di solito a sfruttare i corsi d'acqua senza necessità di creare bacini artificiali, ma è tuttavia necessario un flusso d'acqua piuttosto costante ed un salto d'acqua con almeno 2-3 m di dislivello (la cosiddetta altezza geodetica, in inglese head).
Lo small hydro viene spesso sviluppato utilizzando dighe già esistenti oppure con lo sviluppo di nuove piccole dighe che hanno come scopo primario il controllo del livello dei fiumi o dei laghi oppure l'irrigazione.