Argilla è il termine che definisce un sedimento non litificato estremamente fine (granuli di dimensioni inferiori a 2 μm di diametro) costituito principalmente da allumino-silicati idrati appartenenti alla classe dei fillosilicati. La genesi dei minerali argillosi nelle rocce avviene per alterazione chimica, in ambiente acido o alcalino, di rocce magmatiche silicee, per deposizione da soluzioni idrotermali o per metamorfismo di basso grado (nel caso delle cloriti). La formazione delle argille come suoli avviene per dilavamento di rocce contenenti minerali argillosi, con concentrazione del sedimento fine, a seguito di un lungo trasporto prevalentemente in acqua, sia in amibiente marino che lacustre o lagunare.

I minerali argillosi hanno caratteristiche fisico-chimiche peculiari ed è particolarmente nota la loro enorme capacità di assorbimento dell'acqua: se miscelato con acqua il sedimento argilloso dimostra una notevole plasticità e può quindi essere facilmente lavorato con le mani, mentre diventa refrattario se disidratato, ad esempio nel caso che venga cotto. Queste proprietà hanno fatto dell'argilla un materiale ampiamente impiegato nell'industria laterizia e ceramica fin dall'antichità: già nel neolitico, infatti, l'uomo ha iniziato ad utilizzarla per creare manufatti (ciotole, contenitori, vasi...), modellandoli e cuocendoli poi direttamente sul fuoco per renderli solidi ed impermeabili, dunque in grado di contenere liquidi.

Attualmente l'argilla, oltre che nell'industria ceramica, è utilizzata in altri processi industriali, tra i quali la preparazione della carta, la produzione di cemento, di laterizi e di filtri chimici. Viene inoltre usata come drenaggio in orticoltura e floricoltura indoor, spesso nella forma di "argilla espansa", ovvero trasformata mediante trattamento termico per ottenere un composto in grossi granuli.
E' inoltre possibile utilizzare l'argilla, sia per uso interno che esterno, nel campo della cosmesi e della medicina alternativa.

Vedi anche cotto.